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Come fare ricorso al Prefetto contro una multa ingiusta

1. Il ricorso al Prefetto contro una multa illegittima

L’automobilista che ritiene di aver ricevuto una multa ingiustificata può, in alternativa al ricorso al Giudice di pace, presentare un ricorso al Prefetto ai sensi dell’art. 203 del Codice della strada. Tale procedura ha lo scopo di ottenere l’annullamento del verbale di accertamento e l’esonero dal pagamento della sanzione amministrativa.

Nei paragrafi che seguono verranno illustrate nel dettaglio le modalità per presentare ricorso al Prefetto contro una multa ritenuta illegittima, con particolare attenzione ai requisiti formali, ai termini da rispettare e ai passaggi essenziali per avviare correttamente la procedura.

2. Quando non è possibile presentare ricorso al Prefetto?

Prima di analizzare le caratteristiche principali del ricorso al Prefetto, è opportuno chiarire in quali casi tale rimedio non risulta più esperibile.

Il ricorso al Prefetto non è ammissibile:

  • se il proprietario del veicolo o l’effettivo trasgressore ha già provveduto al pagamento della sanzione in misura ridotta;
  • se è stata presentata richiesta di pagamento rateale della sanzione;
  • se sono decorsi i termini previsti per la presentazione del ricorso, che verranno illustrati nel paragrafo successivo;
  • se è stato già proposto ricorso al Giudice di Pace per la medesima sanzione.

In tutte queste ipotesi, il ricorso viene considerato inammissibile e non può essere esaminato nel merito.

3. Entro quando deve essere presentato il ricorso al Prefetto?

Il ricorso al Prefetto deve essere presentato entro 60 giorni dalla data della contestazione immediata oppure dalla notifica del verbale di accertamento della violazione. Il termine è perentorio e decorre dalla conoscenza formale dell’infrazione da parte del soggetto interessato.

Considerato che il ricorso al Giudice di Pace deve invece essere proposto entro 30 giorni, il ricorso al Prefetto può rappresentare una valida alternativa per coloro che abbiano lasciato decorrere il termine più breve, mantenendo comunque la possibilità di contestare la sanzione.

4. Come si fa ricorso al Prefetto per una multa illegittima?

Il ricorso al Prefetto consiste in un documento scritto con il quale l’automobilista chiede l’annullamento della sanzione principale e/o accessoria. Nel ricorso devono essere esposti in modo chiaro e preciso i motivi di fatto e di diritto che giustificano la richiesta, dimostrando l’illegittimità del verbale ricevuto.

I motivi possono variare a seconda del caso concreto. A titolo esemplificativo, una sanzione può essere considerata illegittima quando:

  •  il verbale è stato notificato oltre il termine di 90 giorni dalla data dell’infrazione, salvo le eccezioni previste dall’art. 201 del Codice della strada;
  • il verbale non riporta l’indicazione dell’articolo violato né la descrizione dell’infrazione contestata;
  • l’autovelox non era stato regolarmente segnalato;
  • l’autovelox non risulta omologato.

Nel medesimo ricorso, l’automobilista può anche richiedere di essere ascoltato personalmente dall’autorità competente. In tale sede potrà integrare le proprie difese, esibire ulteriori documenti e offrire chiarimenti utili a dimostrare l’illegittimità della sanzione contestata.

5. A chi deve essere inviato il ricorso al Prefetto?

Il ricorso al Prefetto può essere inviato, in via alternativa:

  • all’organo di polizia stradale che ha notificato la multa (ad esempio Polizia Stradale, Polizia Locale, Carabinieri);
  • direttamente al Prefetto della Provincia in cui è stata commessa la violazione.

L’invio può avvenire mediante raccomandata con avviso di ricevimento (A/R) oppure tramite posta elettronica certificata (PEC), nel rispetto delle modalità previste dall’art. 203 del Codice della strada.

6. Quanto tempo ha il Prefetto per rispondere a un ricorso contro una multa illegittima?

l ricorso al Prefetto deve essere deciso entro:

  • 180 giorni se è stato presentato all’organo accertatore (es. Polizia Locale, Carabinieri);
  • 210 giorni se è stato inviato direttamente al Prefetto.

Tuttavia, questi termini possono essere sospesi nel caso in cui l’automobilista abbia chiesto di essere ascoltato e tale richiesta venga accolta. In questo caso, il termine resta sospeso dalla notifica dell’invito all’audizione fino alla data della convocazione.

In ogni caso, ai sensi dell’art. 204 del Codice della strada, la decisione del Prefetto dovrà comunque essere adottata entro 150 giorni dalla ricezione degli atti, a pena di annullamento del verbale.

7. Come si conclude il ricorso al Prefetto?

Il ricorso al Prefetto si conclude con un provvedimento formale denominato ordinanza prefettizia, con cui viene stabilito se accogliere o rigettare la richiesta di annullamento della multa.

Se il Prefetto ritiene infondati i motivi del ricorso, questo verrà rigettato e la sanzione sarà confermata. In tal caso, l’automobilista sarà tenuto a versare una somma pari al doppio dell’importo originario della multa, oltre alle eventuali spese di procedimento.

Se invece il Prefetto ritiene fondati i motivi addotti, l’ordinanza accoglierà il ricorso e la sanzione sarà annullata. L’automobilista non sarà più obbligato al pagamento dell’importo indicato nel verbale e anche le sanzioni accessorieeventualmente previste saranno considerate estinte.

8. Ricorso al Prefetto e silenzio assenso

Di regola, il ricorso al Prefetto si conclude con un provvedimento scritto, denominato ordinanza prefettizia. Tuttavia, la normativa riconosce al Prefetto anche la possibilità di non pronunciarsi espressamente con un atto formale.

Se il Prefetto non adotta alcun provvedimento entro i termini previsti – ossia entro 180 giorni dalla presentazione del ricorso all’organo accertatore, oppure entro 210 giorni se il ricorso è stato inviato direttamente al Prefetto – il silenzio dell’amministrazione equivale ad accoglimento dell’istanza. In tal caso, la multa si intende annullata.

9. E’ possibile contestare l’ordinanza prefettizia in caso di rigetto del ricorso?

Sì, è possibile. Una volta ricevuta l’ordinanza prefettizia di rigetto, l’automobilista ha due alternative:

  • pagare la sanzione secondo le modalità indicate nel provvedimento, rinunciando così a ogni ulteriore azione giudiziale;
  • presentare ricorso al Giudice di Pace, impugnando l’ordinanza prefettizia.

Il ricorso al Giudice di Pace deve essere depositato entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza, presso l’ufficio giudiziario competente per il luogo in cui è stata commessa la presunta violazione.

Nel nuovo ricorso possono essere riproposte tutte le contestazioni già formulate al Prefetto, ma anche introdotti motivi ulteriori, senza alcuna limitazione in ordine al contenuto delle doglianze.

10. E’ possibile contestare l’ordinanza prefettizia in caso di rigetto del ricorso?

Sì, è possibile. Una volta ricevuta l’ordinanza prefettizia di rigetto, l’automobilista ha due alternative:

  • pagare la sanzione secondo le modalità indicate nel provvedimento, rinunciando così a ogni ulteriore azione giudiziale;
  • presentare ricorso al Giudice di Pace, impugnando l’ordinanza prefettizia.

Il ricorso al Giudice di Pace deve essere depositato entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza, presso l’ufficio giudiziario competente per il luogo in cui è stata commessa la presunta violazione.

Nel nuovo ricorso possono essere riproposte tutte le contestazioni già formulate al Prefetto, ma anche introdotti motivi ulteriori, senza alcuna limitazione in ordine al contenuto delle doglianze.

Come fare ricorso al Giudice di Pace contro una multa

11. In conclusione

Il ricorso al Prefetto rappresenta una valida alternativa per contestare una multa ritenuta ingiusta, soprattutto nei casi in cui l’errore sia evidente o già riconosciuto in giurisprudenza. Pur trattandosi di una procedura  accessibile, è fondamentale prestare attenzione al rispetto dei termini, ai requisiti formali e alla corretta individuazione dell’autorità competente.

Se hai ricevuto una multa che ritieni ingiusta e desideri una valutazione sulla possibilità di presentare ricorso, puoi contattare il nostro studio per un’assistenza personalizzata nella redazione del ricorso o per approfondire quale sia la strategia più adatta al tuo caso.

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